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Fuvahmulah 2019

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Nei desideri di ogni subacqueo c’è l’incontro emozionante con i grandi pelagici del mare, spesso anche grandi predatori. Così dovendo scegliere la prossima meta invernale proviamo a cercare quei posti dove l’incontro con squali e mante siano una certezza. Il primo posto è alle Bahamas dove squali tigre, martello e grigi, sono come da noi le castagnole. Il viaggio non è impossibile, ma siamo in USA, ed i costi elevati. Un’immersione con i tigre costa 200$ e di certo non si arriva fino alle Bahamas per fare due tuffi. Quindi con internet giro un po' per gli oceani, ed esce di tutto, ma bisogna essere concreti e capire. Dopo aver scartato mezzo mondo mi appare un puntino nell’Oceano Indiano, una piccola isola poco al di sotto dell’equatore. Qui i pescatori fin da tempi remoti, hanno avuto l’abitudine di gettare i resti del pescato all’interno del piccolo porto. Ignari hanno abituato i pesci ad entrarvi, per mangiare gli scarti senza alcuna fatica. Fatto sta che anche grandi predatori come lo squalo tigre hanno gradito l’invito. Qualche anno fa, un’istruttrice subacquea russa, Tatiana Ivanova, ha convinto i pescatori odierni, a gettare i resti del pescato fuori dal porto, ma non troppo fuori, diciamo all’imboccatura. Il fondale è di soli 8mt ma c’è subito una parete che arriva a meno 40mt. Una barca porta gli scarti del pesce, gli squali sentono il rumore e risalgono dalle profondità per venire a mangiare. Sul plateau, ad 8 metri, si depositano teste di tonno, code, pesci morti, lische ed interiora, una ghiottoneria per i grossi tigre che con tutta tranquillità si godono lo spuntino. Questo è il “Tiger Zoo” ideato dal Fuvahamulah Dive School di Tatiana. L’isola di Fuvahmulah fa parte delle Maldive e si trova ancora più a sud di Suwadiva, per arrivarci abbiamo preso il volo Roma-Gan, della Qatar fino a Colombo e poi il volo della SriLankan fino a Gan. Da Qui un comodo traghetto veloce ci ha portato a destinazione. Costo del volo prenotato in anticipo 600 euro, il costo totale comprese 3 immersioni al giorno, dal 10 al 18 marzo 2019, è stato di 2200 euro. Abbiamo soggiornato in una pensione con prima colazione inclusa e per gli altri pasti abbiamo preferito provare altre alternative sull’isola, utile il noleggio degli scooter. Il turismo non è ancora arrivato a Fuvahamulah Island, per cui tutte le strutture sono arrangiate dai locali, cosa che io sinceramente preferisco rinunciando volentieri a qualche comfort in più. Comunque abbiamo avuto camere con bagno, A/C, docce calde, colazioni soddisfacenti. Per pranzo, dopo la seconda immersione, un ottimo locale adiacente il diving preparava buoni panini e piatti vari. Per la cena abbiamo provato vari ristorantini, il piatto più gettonato è stato il “Big Tuna Steak con patate”. Unico comune denominatore, in tutti i locali, i tempi di attesa, anche due ore, dovuti al fatto che non sono preparati a gestire tanti coperti, noi eravamo in 12. Dunque tre immersioni al giorno di cui una sempre con i tigre. Funziona così: la barca getta i resti del pesce all’imboccatura del porto, ci prepariamo ed entriamo in acqua sulla sinistra del porto, dove tra l’altro c’è una bella parete. Da qui, spalla destra, nuotiamo per una settantina di metri fino al pianoro del porto alla profondità di 8 metri e ci disponiamo in fila. Dietro di noi una guida fa da sentinella ed altre due si posizionano ai lati. Tutti abbiamo un’asta in dotazione da mettere in verticale di fronte a noi in caso il tigre diventi troppo curioso, basta questo per tenerlo a distanza. A volte li troviamo già li che cercano i resti di cibo oppure con in bocca grosse teste di tonno, altre volte si fanno attendere, si intravedono in profondità e risalgono con più riluttanza, ma risalgono, statene certi. Noi ne abbiamo visti fino a tre insieme, lunghi fino a 4 metri, e da una distanza minima di un metro, forse meno. Ci osservano, sfilano davanti a noi, ci passano sopra. E’ incredibile come ci si senta tranquilli e rilassati, mentre questi grandi predatori ci sfiorano, in effetti gli squali tigre sono calmi, non spaventati, e piuttosto intimoriti dalla nostra presenza, quindi mangiano e quando hanno finito se ne tornano in profondità. Si possono fotografare e fare video, vietato l’uso di flash e lampade, ma ad 8 metri alle Maldive la luce è più che sufficientekk-. Le altre due immersioni si fanno nel blu, seguendo un reef sommerso, e anche qui abbiamo incontrato di tutto, mante ad ogni immersione, squalo volpe, pinna bianca, martello, silver tip, e poi un immenso squalo balena. Organizzazione perfetta, senza un ritardo, guide locali tutte brave, insomma Tatiana ha fatto un buon lavoro e noi ci siamo divertiti. L’isola ha anche delle belle spiagge, frequentate dai locali, che sono stati sempre accoglienti e cordiali, basta avere rispetto delle loro usanze. Niente birra, niente alcolici, niente toples.

di Vincenzo Sopranzetti

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